Poesie 2020-Massimiliano Testa Poesie Aforismi Dipinti

Poesie 2020

 

 

Amor che tacito ascolti

Amor che tacito ascolti
solitario e solitario guardi
oltre dove
lo sguardo mio resiste,
eccola l’ode
che la morte sussurra al cuore,
e mai oltre…
Amor che tacito ascolti
vivo
tra l’anima mia e gli dèi immortali
eccola l’ode,
che vivo,
tacito canto!

 
Rinascita

È tornata la fine eppur ritorno ad osservare la vita come colui che conosco per “l’altro”. Inconsapevole d’essa, in me scorre ancora oltre i vividi colori nei miei occhi. Nei loro riflessi non v’è ancora la purezza della luce che spuria si allea, e poi si fonde, a sentimenti che ridondano potenti; si distrae per ogni emozione che di nuovo percepisco al di là di ogni sconosciuta materia.
Ora è tutto diverso da quello che era, e so che quello che è stato, in modo diverso, di nuovo sarà. Altro non sono che uno, uno qual ogni altro, uno dei tanti…
E in questa sala sta solitaria l’anima che s’attende ad ognuno; che scruta la complessità d’ogni istante. E dunque m’accorgo di quanto questi siano preclusi non meno dell’equazione che lega ogni forza dominante. Eppur a quell’equazione la coscienza si lega nonostante su d’essa gravi la fatica di pacar, dell’anima pacifica, l’incontrollabile violenza!
Eppur quell’anima non m’appartiene ancora e tra poco diverrà, come un ricordo, solo fragile maceria.
Ma nell’attesa guardo all’aldilà e vedo il mondo gettarsi nell’abisso d’ognuno. Mi perdo in prospettive dissonanti, su linee parallele che vado a semplificar nella ragione per poterne scorgere il tocco.
Ma sento che tale unione vive solo in questa mia attesa; solo in questa stanza dove ogni domanda perde il suo umano senso. Eppur ha un senso l’istante in cui non v’è più coscienza: dove esiste unicamente il cuore che batte nel vivo respiro d’un mare caldo e calmo; dove tutto si fonde con la luce di questo luogo che è al di là d’ogni sé...
E lentamente mi immergo nel nulla “del già trascorso intelletto”; e in me muore l’ultimo pensiero che guarda all’anima immortale…
E così, lentamente, rinasco.

 
17 settembre 2019

Il teatro è vuoto, non ci sono più attori da vestire: il tempo naviga calmo sull’universale indifferenza.
Eppure ogni secondo è un flagello che colpisce violento, avvinghiandosi alle carni. Secondo dopo secondo, da ora, più crudele è ogni secondo!
Pesa il vuoto dove ogni lutto si cancella per dar spazio al respiro che rimane.
Percorro la strada insieme a spettri silenziosi quando i lampioni spenti sfiorano i solchi sbiaditi di ogni amarezza…
Eppure il cammino è ancora la ricerca di una flebile luce nei miei occhi (e nel mio cuore) tra questa abituale oscurità.
Sulle spalle pesano sempre i secondi che oltrepasso: e lenti mi fanno male come le lame che stringo tra le mani!

 

Il cipresso

Seduto sul muretto guardo vago
la cima del laconico cipresso:
è sulla sua storia che io or m'indago
pensando al mio futuro “contrappasso”:
“Dicono di te che sei d'Ade il fusto
e che le foglie tue, dure e cupe,
odoran del sudore acre e tristo
che “il vivo” lascia colar sull’irta rupe.
O cipresso, cipresso amato
quante voci di poeti ti han parlato!
Qual è il segreto tuo che li cattura?
Eppur non è il tuo frutto così rude
che ai sensi nostri solo pare
l’amara ampolla del vivere mortale!
Sarà perché dell'anima sembri dita
che segnano la strada per la vita
eterna come il canto doloroso del fringuello
che a noi sordi appare gioia: oh tenerello!”.
Il sole da ora lesto il suo commiato
ed io ancor mi trovo qui perplesso
a dare una ragion divina di me stesso
così come fu olimpico mistero Ciparisso:
“Sai, dicono fu d'Apollo pietà sincera
che fece te, dal bel giovane assassino,
lanterna del giardino che a tarda sera
ricorda ad ogni uomo il suo destino…”
Ma ora che gli astri son comparsi tanto intensi
e carezze dà la fresca brezza di ponente
siedo ancora misero e impotente
a spiegare la ragione vera dei miei sensi:
“Ora dunque, cipresso, cipresso interrogato,
ragion di te (e me!) ancor non mi son dato
però un giorno potrò dir a questo cuor ascoso
d'aver fatto anch'io di te, canto generoso!”.

 
21 marzo 2020

È in fiore,
sugli alberi,
la morte…